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Spagna e Canarie 2025: sogno o realtà? Italia vs Spagna, chi è davvero più prospero?

  • Immagine del redattore: Emy 58
    Emy 58
  • 9 apr
  • Tempo di lettura: 6 min

Il fascino della Spagna resiste, ma la realtà economica è meno idilliaca di quanto sembri.



Sempre più italiani cercano informazioni su come trasferirsi in Spagna o alle Canarie, alla ricerca di una vita migliore. Ma è davvero così conveniente lasciare l’Italia? In questo articolo analizziamo i dati dell’Indice di Prosperità 2024 di HelloSafe, per capire se la Spagna è davvero più prospera dell’Italia e quali elementi valutare prima di cambiare Paese.


🌐 Chi è HelloSafe?

HelloSafe è una piattaforma digitale internazionale specializzata nel confronto di prodotti e servizi finanziari, tra cui assicurazioni, prestiti, mutui e investimenti. Fondata nel 2021, è diventata un punto di riferimento per milioni di utenti grazie a strumenti gratuiti, trasparenti e intuitivi. Oltre ai servizi comparativi, produce analisi e rapporti di rilievo globale. L’Indice di Prosperità è una delle sue pubblicazioni più autorevoli.

i 20 paesi più ricchi del mondo
I 20 paesi più ricchhi del mondo

📈 Cos'è l’Indice di Prosperità?

L’Indice di Prosperità Mondiale 2024 si propone di andare oltre i meri dati economici come PIL (Prodotto Interno Lordo, ovvero il valore dei beni e servizi prodotti all'interno di un Paese) e PNL (Prodotto Nazionale Lordo, che include anche i redditi netti provenienti dall'estero), includendo anche aspetti sociali e ambientali. Si basa su sei indicatori principali:

  • PIL pro capite

  • Reddito nazionale lordo pro capite (RNL)

  • Tasso di risparmio nazionale lordo

  • Indice di sviluppo umano (IDH)

  • Coefficiente di Gini (che misura la disuguaglianza dei redditi)

  • Tasso di povertà

I dati sono forniti principalmente dalla Banca Mondiale e dal Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (PNUD).


💰 New York: la città più ricca del mondo

Secondo il World’s Wealthiest Cities Report 2024 di Henley & Partners, la città più ricca del mondo è New York, con oltre 3.000 miliardi di dollari di ricchezza complessiva. La città ospita 349.500 milionari, 744 centimilionari e 60 miliardari: una concentrazione di ricchezza superiore a quella di molti Stati sovrani.


💵I Paesi più prosperi nel 2024

In cima alla classifica dell’indice di HelloSafe troviamo il Lussemburgo (86,2), seguito da Norvegia (85,1) e Irlanda (84,7). Qatar e Singapore sono gli unici Paesi non europei nella top 5. Stati Uniti e Canada occupano rispettivamente la 18ª e 19ª posizione, mentre la Francia si attesta al 21° posto con un punteggio di 60,4.


Italia più ricca della Spagna? Il PIL pro capite 2024 lo conferma.

Una recente mappa pubblicata dal Fondo Monetario Internazionale (aggiornata ad aprile 2024) mostra i livelli di PIL pro capite in Europa, rivelando profonde differenze economiche tra i vari paesi del continente.


In cima alla classifica troviamo Lussemburgo ($131.000), Irlanda ($106.000) e Svizzera ($106.000), veri e propri giganti della ricchezza pro capite in Europa.


Seguono da vicino paesi nordici come Norvegia ($95.000), Danimarca ($69.000), Svezia ($59.000) e Finlandia ($55.000).


Le principali economie dell’UE — Germania ($54.000), Francia ($47.000) e Regno Unito ($51.000) — si collocano attorno alla media europea, che è di $44.000.


E l’Italia? Con un PIL pro capite di $40.000, il Belpaese si posiziona appena sotto la media europea ma supera chiaramente la Spagna, ferma a $34.000.


Un dato interessante che sfata, almeno sul piano economico, la percezione di una sostanziale parità tra le due nazioni mediterranee.


Anche altri paesi dell’Europa meridionale come Grecia ($24.000) e Portogallo ($29.000) risultano dietro l’Italia.


🔎Italia e Spagna a confronto

La Spagna non compare nella classifica globale ma figura al 21º posto in quella europea, tra Cipro e Slovacchia, con un punteggio di 54,90. L’Italia, sebbene spesso criticata, si colloca più in alto, al 19º posto. Un risultato che mostra come il nostro Paese, pur attraversando tensioni sociali e politiche, mantenga una struttura economica ancora solida.


Tuttavia, questa ricchezza non si traduce sempre in benessere percepito, a causa di forti disuguaglianze, inefficienze sistemiche e sfiducia generalizzata nelle istituzioni. Una solidità che rischia di restare invisibile agli occhi dei cittadini.

Indice di propserità hellosafe itala e spagna
Indice di prosperità Hellosafe

A proposito dai una occhiata a questo post:👀👇

Salario minimo interprofessionale spagna

💶 Lavoro in Europa: quanto costa davvero un’ora?

Un recente grafico pubblicato da BBK Behatokia (settimana 13 – 2025), basato su dati Eurostat, fotografa con grande chiarezza le profonde disuguaglianze economiche tra i Paesi dell’Unione Europea in termini di costo orario del lavoro.

Costo di una ora di lavoro in europa
Costo di una ora di lavoro nei Paesi della UE

La media europea si attesta a 33,5 euro l’ora, ma le differenze tra Nord e Sud, tra Est e Ovest, sono più che marcate: sono strutturali.


Una Europa a più velocità

Nel cuore dell’UE, i Paesi del Nord e del Centro Europa mantengono il primato salariale:

  • Danimarca, Lussemburgo e Belgio superano abbondantemente i 46 €/h.

  • Germania, Francia, Paesi Bassi e Irlanda si collocano tra i 42 e i 46 €/h, ben al di sopra della media.

All’altro estremo, Romania, Bulgaria e Ungheria registrano costi orari inferiori ai 16 €/h, riflettendo un divario che non accenna a colmarsi.

Nel mezzo, una fascia intermedia di Paesi – Portogallo, Grecia, Malta – si aggira tra i 18 e i 26 €/h, ancora distanti dai vertici europei.


Spagna: il lavoro vale (ancora) troppo poco.

Osservando la Spagna, il dato è inequivocabile: il costo orario del lavoro è compreso tra 26 e 42 €/h, ma si colloca più vicino alla base che alla vetta.

Un Paese che si vuole moderno, innovativo e competitivo non può più permettersi di basare la propria economia su salari contenuti e lavoro poco valorizzato.

Il rischio è evidente: restare prigionieri di un modello low cost che penalizza i lavoratori, frena la produttività e compromette la coesione sociale. Un modello che attrae investimenti solo perché costa meno, ma che offre poco in cambio in termini di qualità, innovazione e stabilità.


Italia: salari fermi e produttività al palo.

Simile, se non più preoccupante, la situazione dell’Italia. Anche qui ci troviamo nella fascia 26–42 €/h, ma con segnali di stagnazione. Il costo del lavoro non cresce in linea con le necessità di un’economia avanzata e globalizzata. Il Paese appare sempre più ai margini rispetto al “cuore economico” dell’Europa: lontano dai Paesi guida dell’Eurozona, vicino invece a una fascia mediterranea che fatica a tenere il passo.

La causa? Una combinazione di produttività ferma, bassa innovazione, fiscalità disincentivante e un mercato del lavoro ancora troppo sbilanciato verso precarietà e bassa qualificazione.


📌 Conclusione: il costo del lavoro è lo specchio di una visione

Il grafico non mostra solo numeri: racconta scelte politiche ed economiche. Dove si investe in formazione, qualità occupazionale e sviluppo sostenibile, il costo del lavoro è più alto – e giustamente, perché rispecchia un sistema più solido e più giusto.

Dove invece si continua a competere al ribasso, a rinviare riforme e a ignorare il valore reale del lavoro, si resta indietro. Spagna e Italia si trovano in questa zona grigia: grandi economie con salari da medie potenze, quando non da periferia economica.


⚖️ Le disparità europee e il mito spagnolo

Quindi, alla luce di cui sopra, quando pensiamo di lasciare l’Italia per trasferirci in Spagna, conviene riflettere: sul piano della prosperità economica, i due Paesi si equivalgono, con qualche punto a favore dell’Italia.

E allora da dove nasce il fascino per la vita spagnola?

Probabilmente da una combinazione di fattori: la promozione mediatica che esalta uno stile di vita solare e conviviale, la percezione di una quotidianità più rilassata e meno stressante, una burocrazia talvolta più accessibile e reattiva rispetto a quella italiana, e infine un senso di familiarità culturale, favorito dalla lingua romanza e dalla comune matrice latina.

A tutto ciò si aggiunge l’attrattiva di un clima mite, di servizi pubblici spesso più efficienti su scala locale e di un sistema fiscale percepito come meno opprimente, soprattutto nelle isole.


👀 Attenzione alle illusioni

La Spagna non è una terra promessa. Molti indicatori sociali parlano chiaro: redditi mediamente più bassi, una povertà più diffusa di quanto si percepisca dall’esterno e un tasso di disoccupazione tra i più alti d’Europa.

Trasferirsi è una scelta personale e legittima, ma farlo con realismo e consapevolezza è fondamentale per non trasformare un sogno in un disincanto.


A proposito fai clic sulla foto per leggere questo post.👀👇

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Sarebbe doveroso con se stessi, oltre a considerare questi indicatori, avere anche l’umiltà e la pazienza di informarsi, leggere con attenzione dati, notizie, analisi economiche e politiche facilmente reperibili online.


Anche senza conoscere lo spagnolo, oggi è sufficiente un traduttore automatico per accedere a una quantità enorme di informazioni in italiano.


Questo semplice esercizio eviterebbe molte illusioni inutili e fornirebbe un quadro più realistico della Spagna: un Paese che, per certi aspetti, corrisponde all’immagine positiva che se ne ha dall’Italia, ma che, per altri, nasconde problematiche tutt’altro che trascurabili — soprattutto per chi non vuole o non sa vederle.


✍️Italiano alle Canarie

Una voce indipendente nelle dinamiche socio-economiche, politiche e quotidiane dell’arcipelago.

 

Spero sinceramente che il post su "Spagna e Canarie 2025: sogno o realtà? Italia vs Spagna, chi è davvero più prospero?" ti sia piaciuto e che tu lo abbia trovato esaustivo e interessante. Dedico molta passione e tempo per creare contenuti completi, pensati appositamente per soddisfare la curiosità dei miei lettori.


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