Sei alla ricerca di qualcosa di diverso? Ecco come passare una giornata alla scoperta di tesori nascosti.
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Il Barranco de las Vacas de Gran Canaria è diventato popolare negli ultimi tempi, ed è sempre più visitato da turisti in cerca dei tesori nascosti dell'isola.
A proposito eccoti una pillola di spagnolo, barranco vuol dire: dirupo, gola, canyon, precipizio.
A cosa è dovuta la sua fama? Ebbene, parte del suo percorso ha una "somiglianza" con l'imponente Antelope Canyon negli Stati Uniti.
In questo tratto la natura ha deciso di scolpire i cosiddetti tufi colorati, formazioni rocciose modellate dall'acqua che testimoniano l'enorme quantità di flusso che l'isola aveva in passato. Uno scenario che non ha nulla a che vedere con l'attualità.
La sua esatta ubicazione è tra le località di Agüimes e Temisas, due paesini situati nel sud-est dell'isola.
Come arrivare al Barranco de las Vacas:
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, per visitare i tufi colorati non è una buona idea affidarsi a Google Maps per arrivare al Barranco de las Vacas.
Per evitare confusione, l'opzione migliore è dire a Google Maps che vogliamo andare all'accesso del Barranco de las Vacas. Con questa indicazione, il raggiungimento corretto del luogo è assicurato.
La nostra destinazione si trova appena sotto quello che è noto come il Ponte Vecchio del Barranco de las Vacas, dopo aver percorso un sentiero che inizia al chilometro 14 della strada GC-550. Il cammino non durerà più di cinque minuti.
Per quanto riguarda il parcheggio, questa è la nota dolente, in quanto non ce ne sono, anche se poi d'estate si formano file di macchine parcheggiate sul ciglio della strada, creando diversi prolemi di sicurezza e transito.
Quando lasciate la macchina parcheggiata sul ciglio della strada soprattutto nei periodi di "bassa stagione" fate attenzione a non lasciare oggetti di valore alla vista, in quanto essendo zona isolata, si sono verificati furti negli autoveicoli. Ahime! Tutto il mondo è paese!
L'effetto della luce solare diretta, soprattutto durante le prime ore del giorno e al tramonto, mette in risalto i colori e la consitenza delle pareti, offrendo eccezionali opportunità per la fotografia.📷
Nei suoi dintorni si trovano grotte che furono abitate dagli aborigeni delle Canarie, gli antichi abitanti dell'isola prima dell'arrivo dei conquistadores.
Qual'è il periodo migliore per visitare il Barranco?
Non certo l'estate! In questo periodo data praticamente l'assoluta mancanza di pioggia, il Barranco offre il suo "momento peggiore" in quanto il terreno argilloso si secca e si polverizza facilmente. Questa polvere fine viene sollevata dal vento e penetra ovunque, questo insieme alla mancanza di acqua che modella e dà vita al barranco, creando le caratteristiche striature colorate, che insieme alla vegetazione secca durante l'estate, contribuisce a un paesaggio arido.
Il paesaggio in cui è proiettato questo luogo è come una cartolina, quindi, oltre a questa tappa obbligata, l'escursione può essere combinata con un percorso attraverso il barranco Guayadeque , una delle gole più lunghe delle Isole Canarie.
Questo luogo, spicca per il suo verde intenso e le sue numerose case rupestri, una gemma nascosta della natura di Gran Canaria. Questa ampia gola, lunga 15 chilometri, affascina il visitatore con il suo paesaggio aspro, con pendii ripidi ricoperti di vegetazione autoctona e un percorso tortuoso. La sensazione di trovarsi in un luogo da sogno è completata dalle numerose grotte naturali che sono state adattate ad abitazioni private, agriturismi e ristoranti.
A proposito di ristoranti, una tappa obbligatoria è andare a magiare al Tagoror ubicato nel cuore di Guayadeque in una grotta scavata nella pietra dove vengono serviti piatti tipici delle Canarie e carne alla griglia.
Ecco come arrivare al ristorante Tagoror da Maspalomas.
Spero sinceramente che il post su "Il barranco de Las Vacas" ti sia piaciuto e che tu lo abbia trovato esaustivo e interessante. Dedico molta passione e tempo per creare contenuti completi, pensati appositamente per soddisfare la curiosità dei miei lettori.
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